Sulle prime auto, i tertgicristalli non esistevano. Ma in caso di pioggia o neve, sporgersi con l’auto in movimento per pulire il parabrezza non era certo la soluzione ideale.
Nel 1903, in due continenti diversi, arriva la soluzione. L’irlandese James Henry Apjohn brevetta un metodo di movimento verticale di due spazzole, azionate a mano dal guidatore. Nello stesso anno, muovendosi con i moderni mezzi pubblici elettrici a New York, Mary Anderson – allevatrice e viticoltrice dell’Alabama – si accorge che l’autista è costretto a procedere con i finestrini laterali aperti per poter liberare il parabrezza dalla neve. Tornata a casa, progetta e brevetta un dispositivo per risolvere il problema: una lama rivestita di gomma posizionata all’esterno del parabrezza, azionata manualmente da una leva posta all’interno del veicolo.
Tenta di vendere il brevetto, ma senza successo. All’epoca quasi nessuna delle poche – e costose – auto in circolazione è dotata di parabrezza, quindi le aziende non ritengono il dispositivo interessante. Mary Anderson lascia scadere il suo brevetto nel 1920, senza riuscire a ricavare nessun vantaggio dalla sua brillante invenzione.
Le cose però cambiano con l’arrivo della Ford Model T, la prima automobile sufficientemente economica da poter essere acquistata dalle famiglie della classe media americana: con molte più auto in circolazione, sempre più veloci tanto da richiedere vetri di protezione per guidatore e passeggeri, il tergicristallo viene finalmente considerato un accessorio utile. Nel 1922, Cadillac è la prima casa automobilistica ad fornire il tergicristallo come dotazione di serie sulle proprie vetture.
Nel 1923 si pensa ad automatizzare il movimento della spazzola di gomma con un motorino elettrico azionato da un interruttore.
Un nuovo punto di svolta arriva nel 1969 con la comparsa sul mercato dei tergicristalli ad intermittenza, progettati e brevettati nel 1964 da Robert Kearns. L’invenzione è legata a una delle più grandi battaglie legali in tema di violazione di brevetti, ricordata ancora oggi. Kearns aveva provato a proporre la sua invenzione alle tre maggiori case automobilistiche statunitensi, General Motors, Ford e Chrysler, ricevendo un rifiuto. Dopodiché, queste aziende si mossero per installare i tergicristalli ad intermittenza sulle loro auto, senza però riconoscere il brevetto di Kearns.
Al termine di una lunga e tenace lotta legale intentata contro la Ford, Kearns riuscì a vincere la causa, stabilendo un precedente importante nel campo della proprietà intellettuale.