Corretto funzionamento di componenti essenziali e sicurezza di utilizzo: per garantire nel tempo questi due elementi anche agli automobilisti più distratti, la legge impone una revisione periodica dei veicoli, da effettuarsi presso la Motorizzazione civile o officine private autorizzate. La prima dopo 4 anni dalla data di prima immatricolazione (entro la fine del mese in cui cade la scadenza) e poi ogni 2 anni. I controlli principali riguardano impianto frenante; sterzo; vetri; impianto elettrico; assi, ruote, pneumatici e sospensioni; telaio; controllo dei gas di scarico; cinture di sicurezza; identificazione del veicolo. Se il controllo rileva criticità o parametri fuori limite, il proprietario deve provvedere alla riparazione e presentare nuovamente il veicolo entro 1 mese per una nuova revisione (che andrà pagata per la seconda volta). Le sanzioni per chi circola con un veicolo non revisionato vanno da 170 a 680 euro e alla sanzione si aggiunge la sospensione dalla circolazione fino a quando il controllo non sia stato effettuato e superato. Con l’emergenza sanitaria Covid sono state introdotte delle proroghe, da coordinare con la normativa europea in materia. Se la è revisione scaduta prima del febbraio 2020 il veicolo può circolare senza aver effettuato il controllo fino al 31 ottobre 2020. Se la revisione è scaduta nel mese di febbraio 2020 il veicolo può circolare fino al 31 ottobre 2020 sul territorio nazionale e fino al 30 settembre negli agli Paesi UE. Se la revisione scade nel periodo compreso tra il 31 marzo e il 31 agosto 2020 il veicolo può circolare in tutto il territorio UE per i sette mesi successivi alla scadenza prevista dalle norma italiane. Altre indicazioni sul sito della Polizia di Stato.
Revisione, un controllo importante
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