Un numero davvero troppo elevato: ben 600 pedoni vittime di incidenti stradali nel 2017, un dato in aumento del 5,3% rispetto all’anno precedente (dati Asaps, Associazione Amici Polstrada). Più o meno, due persone ogni giorno. Naturalmente, quasi tutti in città e solo in 40 casi su strade extraurbane. Nella maggior parte dei casi le responsabilità sono da addebitare al guidatore, spesso distratto dallo smartphone o sotto effetto di alcool e droghe. Ma è sempre colpa di chi sta al volante? In un quarto dei casi (circa) la responsabilità è invece del pedone, “colpevole” di aver attraversato la strada in modo irregolare, o senza rispettare il semaforo, o ancora spuntando all’improvviso da un veicolo in sosta. In molti altri casi la responsabilità è condivisa, fino ad un caso limite esaminato di recente dalla Corte di Cassazione: un pedone ubriaco e drogato investito da un automobilista assolutamente sobrio; Responsabile in parte anche la persona a piedi, secondo i giudici, che è sbucata all’improvviso e con andamento incerto davanti al guidatore. Ogni utente della strada è chiamato sempre alla massima responsabilità e attenzione, per la propria e l’altrui sicurezza!
Un diverso punto di vista
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