Semplice e rilassante per la guida, il cambio automatico sta diventando sempre più diffuso anche sulle auto destinate al mercato italiano e in molti veicoli di ultima generazione viene montato di serie. La differenza più evidente è l’assenza del pedale della frizione: il piede sinistro resta a riposo, mentre il piede destro si sposta dall’acceleratore al freno. Sul cambio sono riportate alcune lettere: “P” e “N” stanno rispettivamente per parking (trasmissione bloccata) e neutral (folle), “D” sta per drive (guida in gestione automatica), “R” indica la retromarcia. A seconda dell’auto possiamo trovare anche i numeri 1, 2, 3 e forse 4, che servono per inserire manualmente una marcia più bassa. Si utilizzano come freno motore, nel caso si vogliano “risparmiare” i freni veri e propri o ad esempio in caso di discese ripide, che possono essere affrontate inserendo la seconda (numero 2); la posizione 1 corrisponde alla prima marcia, e naturalmente va utilizzata soltanto per muoversi a velocità molto basse. I vantaggi del cambio automatico? Garantisce che la marcia entri o esca in modo corretto, e al momento giusto, evitando che il motore salga troppo di giri; non si danneggia facilmente ed esclude il problema dell’usura della frizione; riduce lo stress della guida in città e facilita le partenze in pendenza. Di contro, è comodo ma poco adatto a chi ama una guida sportiva, perché ha una ripresa lenta. In un prossimo aggiornamento vedremo come utilizzarlo, è molto semplice!
Cambio automatico
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