La richiesta dell’operatore autostradale svizzero ASTRA era precisa: consentire lo scorrimento su due corsie anche lavorando per rinnovare la pavimentazione stradale. Per arrivare a una soluzione pratica e sicura è stato lanciato un bando di gara a livello europeo, vinto da un associazione temporanea di tre imprese.
Il progetto vincitore si chiama Astra Bridge: un ponte mobile su ruote che crea una temporanea corsia di marcia sopraelevata, con gli operai che lavorano in sicurezza al “piano inferiore”. Il ponte è lungo 240 metri ed è realizzato in sezioni. La particolare struttura modulare consente la collocazione non solo in rettilineo: il ponte è in grado di disegnare una curva a S con un raggio di 1.000 metri, grazie alla possibilità di sterzare ogni modulo in coincidenza della giunzione.
Il progetto è stato messo a punto ed utilizzato con un successo in diverse zone della Svizzera dopo una prima prova nel 2022, poco soddisfacente. La rampa di accesso troppo ripida costringeva le auto a rallentamenti drastici, creando ingorghi.
Nella visione revisionata l’inclinazione della rampa è stata notevolmente ridotta, consentendo l’accesso al ponte alla velocità – consigliata – di 60 km/h. In un secondo test dello scorso 7 aprile la struttura ““non ha provocato alcuna variazione della viabilità e in quasi tre settimane di funzionamento non ha nemmeno compromesso il flusso del traffico” ha comunicato in una nota l’USTRA, l’Ufficio federale delle strade. Un traffico decisamente sostenuto: sul tratto stradale interessato – direzione Zurigo – transita ogni giorno una media di circa 73.000 veicoli, oltre 82.000 nei giorni di punta.
Per realizzare la struttura completa in acciaio sono servite 38.000 ore di lavoro, un monte ore – precisa Jörg Senn, amministratore delegato di una delle società coinvolte nel progetto – che “si traduce in circa 15 anni di lavoro/uomo”. Ma ora bastano due notti di montaggio per avere la struttura in piena efficienza; sotto il ponte si apre un corridoio lungo 100 metri, largo 5,2 e alto 3.1.
Già diversi paesi europei – tra cui Norvegia, Giappone, Paesi Bassi – hanno mostrato grande interesse per Astra Bridge e le autorità elvetiche si sono dichiarate disponibili a condividere questa innovativa tecnologia, peraltro non coperta da brevetto.