In auto non ci si può affidare alla fortuna: la sicurezza al volante dipende dalla capacità tecniche e dalle buone abitudini di guida del conducente. I pericoli che si possono incontrare non sono solo fisici: un ostacolo imprevisto, cattive condizioni meteo, un problema all’auto. Anche emozioni come stress, rabbia o nervosismo possono prendere il sopravvento e portarci ad assumere comportamenti pericolosi per noi e per gli altri.
Da queste considerazioni nasce la guida “difensiva”. Di cosa si tratta? È una formazione che va oltre la semplice conoscenza delle tecniche di guida e delle regole da rispettare. Include, in più, una specifica capacità di prevedere le situazioni di rischio potenziale.
Guidare difensivo significa «guidare in modo da risparmiare vite, tempo e denaro, nonostante la situazione in cui ci troviamo e i comportamenti altrui». Così la definizione di ANSI/ASSE Z15.1, lo standard americano per la sicurezza stradale.
L’automobilista sicuro conosce le tecniche di guida e gestisce con sicurezza il proprio mezzo. L’automobilista difensivo è un passo avanti. È allenato a osservare la strada e a riconoscere in anticipo le situazioni potenzialmente pericolose. Controlla rabbia e stress e adotta comportamenti che “disinnescano” le emozioni negative altrui. Utilizza in modo istintivo tecniche efficaci per prevenire le situazioni di rischio o ridurre la gravità dell’incidente.
«Ma io sono già un ottimo guidatore» penseranno in molti. Chi dimostra la maggiore attitudine alla guida sicura è invece chi non è convinto di sapere già tutto. Chi crede nella necessità di migliorare continuamente la propria conoscenza e le proprie esperienze. Una formazione “on the road”, basata solo sui chilometri percorsi, spesso genera cattive abitudini che non vengono mai corrette e determinano reazioni istintive errate.
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