Il dibattito è aperto da tempo: quale limite di velocità nei centri urbani?
Il tema è tornato di attualità con la recentissima decisione del Consiglio Comunale di Milano, che ha scelto di estendere a tutta la città – dal 1 gennaio 2024 – il limite di 30 km all’ora: al momento, le cosiddette Zone 30 coprono circa il 15% delle strade, lasciando in vigore nel resto della città il limite ordinario dei 50 km/h. Ma già a novembre 2022 la Giunta Comunale di Bologna aveva preso una decisione analoga, fissando al giugno 2023 il momento del passaggio.
L’obiettivo: ridurre gli incidenti e favorire la mobilità alternativa e sostenibile, aumentando la sicurezza per ciclisti e pedoni. Nelle capitali europee dove la misura è già attiva – ad esempio Parigi e Bruxelles, dal 2021 – i risultati sono incoraggianti. Si è rilevata una diminuzione del numero di vittime da incidente stradale, una riduzione delle emissioni e una maggiore attenzione da parte degli automobilisti. Nella stessa direzione si stanno quindi muovendo altre grandi città come Londra, Zurigo, Valencia, Helsinki e altre.
Lo chiede l’ Europa
La misura risponde a una richiesta del Parlamento Europeo, che sollecita una risoluzione della Commissione “per applicare limiti di velocità sicuri (…) quali velocità massime di 30 km/ora nelle zone residenziali e nelle zone con numero elevato di ciclisti e di pedoni”. In più, invita gli Stati membri ad “applicare sanzioni dissuasive della velocità (…) e a valutare la possibilità di corsi di sensibilizzazione per riabilitare i recidivi”.
L’Italia a 30 all’ora
Ma il limite di velocità nei centri urbani sta cambiando nelle città italiane? Sì e no. Si muovono soprattutto i piccoli Comuni: prima in Italia a decidersi Olbia, che dal giugno 2021 ha adottato la Zona 30 in tutto il centro abitato. Esperimento riuscito, secondo il sidaco Settimo Nizzi: i malumori dei primi tempi sono stati superati e “adesso sono le persone a chiamarci per sollecitare controlli e interventi per chi non rispetta la norma”, ha dichiarato all’Ansa.
Dalla prima strada a 30 km/h a Cesena del 1998, in molti piccoli centri le cose procedono bene. Reggio Emilia, Vicenza, Verona, Bari, Caserta, Bergamo, Arezzo, Cuneo: si allunga l’elenco delle città con grandi zone a limite 30 km. Molte con l’obiettivo di estenderle nel tempo alla periferia.
A Roma, l’assessore alla Mobilità Eugenio Patanè si è dichiarato ” assolutamente favorevole alla strada intrapresa dall’amministrazione comunale di Milano sulle zone 30″. Con oltre 120 persone morte nel 2022 sulle strade cittadine, le richieste di provvedimenti per aumentare la sicurezza stradale si sono fatte pressanti. Con l’obiettivo di ridurre entro 3 anni del 20% i decessi ed i feriti gravi ed entro 10 anni del 50%, sono stati già stanziati i fondi per la realizzazione di 69 tra Isole ambientali e Zone 30.
Milano, Bologna e Roma ci sono, Napoli batti un colpo!