Per ridurre i rischi alla guida – in situazioni di marcia normale e nelle emergenze – la tecnologia può giocare un ruolo importante. I dispositivi elettronici montati a bordo del veicolo contribuiscono ad alzare i livelli di sicurezza: lo confermano studi e statistiche sugli incidenti stradali.
Partiamo da una distinzione importante. I dispositivi di sicurezza sono “attivi” o “passivi”. I primi hanno lo scopo di prevenire gli incidenti stradali, i secondi riducono le conseguenze dell’impatto per i passeggeri. Tra i sistemi di sicurezza attivi ricordiamo ABS, TCS, ESP. I dispositivi di sicurezza passivi più noti sono le cinture di sicurezza e l’air bag.
Con l’obiettivo finale “zero vittime” della strada entro il 2050, la Commissione Europea ha fissato una serie di passaggi intermedi che prevedono, tra l’altro, un aumento delle dotazioni tecnologiche di sicurezza attiva. A partire dal 2022, infatti, sui veicoli di nuova omologazione – quindi, nuovi progetti – sarà obbligatoria la presenza di alcuni sistemi ADAS (Advanced Driver Assistance Systems). Dal 2024, l’obbligo sarà poi esteso a tutti i veicoli.
Tra i dispositivi da montare di serie su auto, furgoni, camion e autobus alcuni sono già molto diffusi, mentre altri sono attualmente presenti solo su modelli “top di gamma”. Tra questi, i principali sono:
- – frenata automatica di emergenza (AEB)
- – limitatore automatico di velocità (ISA)
- – assistente al mantenimento di corsia (LKA)
- – monitoraggio stanchezza del conducente
- – scatola nera (registrazione dati incidente)
- – anticollisione con pedoni e ciclisti
- – avvio motore dopo controllo con etilometro
Si tratta indubbiamente di un grosso passo avanti, ma attenzione! Affidarsi completamente ai sistemi di sicurezza è un errore grave. I dispositivi non guidano l’auto al nostro posto, ma ci assistono nelle situazioni di pericolo. Perchè possano funzionare al meglio, il conducente deve essere tecnicamente preparato e consapevole di ciò che accade alla guida.