Triangolo addio?

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Triangolo addio?

Triangolo addio? Codice della Strada alla mano, il triangolo retroriflettente è uno degli elementi del “kit di sicurezza” che ogni veicolo deve obbligatoriamente avere a bordo.

Facciamo un breve ripasso. È un segnale mobile di pericolo, che non a caso riprende la forma triangolare dei cartelli stradali che segnalano criticità sulla strada. Deve essere utilizzato – di notte e di giorno – per segnalare la presenza di un veicolo fermo o di un incidente che non siano ben visibili ai veicoli in avvicinamento. A questo scopo, deve essere posizionato almeno 50 metri prima della situazione critica. Oltre che necessario a garantire la sicurezza, il triangolo a bordo evita di incorrere in sanzioni: fino a 170 euro di multa e decurtazione di 2 punti patente.

Per scendere dall’auto e andare a posizionare il triangolo, è obbligatorio indossare il gilet catarinfrangente. Il gilet non è elencato tra le dotazioni obbligatorie, ma di fatto rientra nell’elenco dal momento che è prescritto per scendere dall’auto in panne. Al di là degli obblighi, è certamente fondamentale nelle ore notturne per garantire visibilità mentre ci si avventura sulla carreggiata buia. Non dimenticatelo e – soprattutto – tenetelo nell’abitacolo, non nel bagagliaio!

Ma torniamo a “triangolo addio”. Si affaccia in Europa la proposta di sostuirlo con un lampeggiante V16 da posizionare sul tetto dell’auto, semplicemente allungando il braccio fuori dal finestrino. Come le civette della Polizia, per chiarire. L’iniziativa è della Spagna, che ha già in vigore l’uso di questo dispositivo, anche se entrambi i sistemi di segnalazione – triangolo e V16 – saranno legali fino alla fine del 2025. Ma dal gennaio 2026 il triangolo andrà definitivamente in pensione e tutti gli automobilisti iberici dovranno avere a bordo i lampeggianti V16 nella loro “versione evoluta”. Già disponibili ma per ora non obbligatori, questi lampeggianti sono dotati di geolocalizzazione e connessi tramite SIM dati al cloud della Dirección General de Tráfico. Il segnale di veicolo in panne arriva, tramite il cloud,  agli altri veicoli connessi e alla sala controllo della rete viaria, che provvede ad aggiornare i pannelli a messaggio variabile delle strade.

Attendiamo gli sviluppi nel resto della UE.

 

 

 

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