Si dice “distrazione alla guida” e il pensiero corre subito al cellulare. Sì, utilizzare il cellulare mentre si sta al volante è sicuramente uno dei comportamenti più pericolosi, ma ce ne sono altri – apparentemente più innocui – che mettono comunque a rischio la nostra sicurezza alla guida. Distrarsi significa “allentare, sviare la propria attenzione, vagando col pensiero altrove”. Quindi, spostare la propria attenzione dalla strada a qualcos’altro, diminuendo drasticamente la sicurezza. Precisiamo. Si parla di distrazione manuale quando le mani si spostano dal volante: accendere una sigaretta, farsi un selfie, utilizzare la radio o il lettore CD, mangiare. Se gli occhi si spostano dalla strada ecco la distrazione visiva: leggere un messaggio, soffermarsi su una pubblicità stradale, controllare insistentemente il navigatore. Quando poi la mente di chi guida comincia a inseguire altri pensieri – una conversazione telefonica impegnativa, la soluzione di un problema, l’organizzazione di un incontro importante, tanto per fare degli esempi – ci troviamo di fronte alla distrazione cognitiva. Spesso, le tre tipologie si mescolano: mi giro per passare una merendina ai bambini sul sedile posteriore, cercando di calmare un capriccio. In auto, pochi istanti di ritardo nel percepire un pericolo improvviso possono fare la differenza tra un incidente evitato e una tragedia. Conclusione? Occhi sulla strada, mani sul volante, mente concentrata sulla guida, sempre.
Guidare concentrati, sempre
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