Chiudere gli occhi, per un tempo brevissimo. Se succede mentre siamo seduti sul divano davanti alla TV non è un problema, ma al volante… Con un auto che viaggia a 100 km/h in soli 3/5 secondi si percorrono più di 100 metri, in totale assenza di controllo. Il colpo di sonno è all’origine di situazioni molto pericolose: perché capita? come evitarlo?
L’Associazione Italiana di Medicina del Sonno (AIMS) ha paragonato la sonnolenza alla guida ad uno stato di ebbrezza. Uno studio scientifico ha evidenziato che dopo 18 ore trascorse senza dormire, le prestazioni di guida sono di livello paragonabile a quelle di chi guida con un tasso alcolemico pari 0,5 g/l, il limite di legge stabilito dall’attuale normativa italiana per poter guidare un veicolo.
I principali fattori di rischio:
- stanchezza pregressa del conducente
- percorso lungo , magari tutto in rettilineo
- turni di guida molto lunghi o in ore notturne
- pasto abbondante
- farmaci che provocano sonnolenza
I segnali più comuni sono noti: palpebre pesanti, occhi che bruciano, irritabilità, sensazione di freddo, difficoltà nella messa a fuoco, tempi di reazione più lenti. È importante non sottovalutare nessuno di questi segnali. Spesso non siamo consapevoli del nostro effettivo grado di sonnolenza e dobbiamo evitare il grave errore di sopravvalutare la nostra capacità di resistere al sonno.
Se riconosciamo qualcuno di questi segnali fermiamoci immediatamente per riposare. Non più di 20/30 minuti, raccomanda la commissione Sonnolenza, sicurezza e trasporti dell’AIMS, per evitare di raggiungere la fase profonda del sonno. Altri sistemi (caffè, aria fresca, musica…) hanno effetti molto limitati nel tempo.
Come prevenire il colpo di sonno? Alcune indicazioni:
- evitare le fasce orarie più problematiche, quelle in cui siamo biologicamente predisposti al riposo: in generale, tra le 2 e le 5 del mattino e tra le 13 e le 15 del pomeriggio
- partire riposati, specialmente se ci aspetta un lungo viaggio
- evitare pasti troppo abbondanti escludendo ogni bevanda alcolica
- usare i farmaci con prudenza, verificando che non provochino effetti sulla capacità di concentrazione