In pista, una curva ben impostata consente al pilota di essere veloce. Su strada, offre al guidatore il miglior margine di sicurezza. Obiettivi diversi, stesse regole. Per affrontare al meglio ogni tipo di curva – su strada o su circuito – occorre conoscere le traiettorie, applicare le tecniche di guida e utilizzare al meglio mani, piedi e sguardo. E valutare attentamente il raggio di curva.
Per impostare e percorrere correttamente una curva, il primo elemento da tenere in considerazione è proprio il raggio. Dal raggio dipendono la velocità limite di percorrenza e la traiettoria più sicura. La pista sperimentale di Nardò è considerato la pista di prova circolare più veloce al mondo. È un anello perfetto, 12,9 km di circonferenza, 2 km di raggio. Sull’Anello di Nardò le vetture possono raggiungere velocità superiori ai 300 km/h. Perché? Perché la forza centrifuga, quella che spinge il veicolo verso l’esterno della traiettoria impostata, è inversamente proporzionale al raggio di curva. Quindi: maggiore è il raggio di curva, minore è l’effetto della forza centrifuga.
In una curva a raggio ampio, la vettura deve contrastare una forza centrifuga di scarsa intensità. Si affronta girando di pochi gradi lo sterzo e risulta poco impegnativa per gli pneumatici, che utilizzano poca aderenza trasversale. Resta disponibile una buona dose di aderenza longitudinale da “spendere” in velocità.
In una curva a raggio stretto, la vettura deve invece contrastare una forza centrifuga intensa. Si affronta girando lo sterzo di parecchi gradi e risulta molto impegnativa per gli pneumatici, che utilizzano la maggior parte dell’aderenza in senso trasversale. Resta disponibile pochissima aderenza longitudinale: se non vogliamo uscire di strada dobbiamo ridurre la velocità.
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