Utilizzavate lo smartphone alla guida, ed è arrivata la multa. Il riferimento è l’art. 173 del Codice della Strada, che consente l’uso di “apparecchi radiotelefonici” solo se “non richiedono per il loro funzionamento l’uso delle mani”; da 161 a 647 euro la sanzione, taglio di 5 punti sulla patente e sospensione della patente per i recidivi. Volete tentare l’opposizione, sostenendo che l’agente ha visto male? Non è semplicemente la sua parola contro la vostra. Il verbale di un pubblico ufficiale fa piena prova sulle circostanze di fatto della violazione, fino a querela di falso: lo ha stabilito la Cassazione con un’ordinanza (n.10870, gennaio 2018) appena pubblicata. La Suprema Corte esclude l’ammissibilità di contestazioni (in sede civile) basate sull’errore di percezione dell’agente di polizia, magari perché l’auto viaggiava a una certa velocità; per contestare i fatti e le dichiarazioni attestati nel verbale, occorre passare per un giudizio penale. Chi si vede respingere il ricorso dal giudice, oltre alla sanzione dovrà pagare le spese legali.
Smartphone alla guida, opporsi alla multa?
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